Esprimo a nome del Coordinamento SdL di Chieti tutta la nostra solidarietà. Ci impegneremo a diffondere e far conoscere questa vergognosa e discriminatoria vicenda all'interno dello stabilimento Sevel spa di Atessa. Giordano S.
Lavoro alla Fiat di mirafiori e capisco quanto sia dura fare il delegato sindacale onestamente come ai fatto,questo avviene anche grazie ad organizzazioni sindacali troppo compiacenti,per non dire altro!Vedrai che alla fine di questa brutta vicenda tornerai nel tuo ruolo di R.S.U all'interno della sata di Melfi,metterò a conoscienza i colleghi di mirafiori di come continua ad agire la fiat all'interno dell'azienda.ti saluto Enzo.S.
Viviamo un tempo in cui abbiamo bisogno della determinazione di operai come te, singoli individui che loro malgrado si ritrovano spesso isolati, esposti all arroganza dei padroni. Che il fiume della solidarietà si trasformi in ribellione e si ingrossi travolgendo i padroni ed il loro sistema!
Mi chiamo Donato Auria, sono un operaio che ha lavorato per dodici anni alla FIAT-SATA di Melfi, fino a quando un bel giorno sono stato buttato fuori con l’accusa di essere un sovversivo. E’ successo tutto così all’improvviso. Il mattino del 16 Ottobre, dovevo fare il secondo turno ed ero ancora a letto, potevo approfittarne, invece alle 6 del mattino qualcuno bussa alla porta, è la Digos, c’è un mandato di perquisizione. Controllano, frugano, leggono, guardano dappertutto, fanno il loro lavoro, non trovano nulla, forse anche loro hanno capito con chi hanno a che fare: un operaio che è solo un attivista sindacale che ha fatto tante denunce, padre di tre figli e moglie a carico che sta in una casa di 60 metri quadrati, dove non c’è spazio neanche per i letti singoli. Qualche figlio si deve arrangiare con il letto a castello. Non fanno in tempo ad uscire da casa che la FIAT si sta già attivando. Viene subito preparata la lettera di sospensione che nei fatti è già quella del licenziamento. Forse era solo un’impressione, ma nell’ultimo periodo in fabbrica c’era qualcosa di strano, lo dicevo anche ai miei compagni di lavoro, qualcuno mi invitava a farmi gli affari miei, a lasciare perdere il sindacato, mi diceva: la FIAT è potente. Prima dei 21 giorni si facevano gli scioperi e fioccavano i provvedimenti disciplinari, dopo i famosi 21 giorni gli scioperi si facevano lo stesso ma i provvedimenti disciplinari non arrivavano. Forse era solo un presentimento un giorno dissi a mia moglie: la lotta dei 21 giorni, gli scioperi per i carichi di lavoro, le denunce, la FIAT chi sa cosa sta preparando per farmela pagare? Arriva all’improvviso la risposta alla mia domanda, una notifica da parte della DDA di Potenza nella quale risulto essere indagato per associazione sovversiva a fini terroristici, scatta il licenziamento. Per dodici anni, sono stato più volte comandato dalla Fiat a Melfi ad accettare più operazioni di lavoro, ritmi sempre più intensi in tempi più ristretti. Gli stessi dodici anni in cui ho cercato di difendere la pelle, non usando la malattia o il certificato medico come strumento di difesa individuale ma lo sciopero come arma collettiva per rivendicare il miglioramento delle condizioni di lavoro. Le denunce agli Enti Competenti. Niente altro. Il fatto di continuare a denunciare che gli operai ammalati a causa dei ritmi e delle operazioni di lavoro alla FIAT-SATA di Melfi non sono più centinaia ma migliaia, che gli Enti Preposti al Controllo nulla hanno fatto per evitare ciò, di non essermi assoggettato all’azienda, di non aver accettato di girarmi d’altra parte e di pensare agli affari propri e di organizzare gli scioperi con operai iscritti e non iscritti al sindacato è questo il vero motivo che ha fatto scattare il licenziamento nei miei confronti. La FIAT, confermando la propria autorità in un paese dove tutto gli è concesso, senza dar conto a nessuno e senza chiedere il parere degli operai, ha dichiarato che la mia presenza in azienda è incompatibile con un clima di civile convivenza e mi ha licenziato. Poiché ha voluto troncare i contatti che avevo con i miei compagni di lavoro, ritengo che il blog possa essere uno strumento utile per continuare a parlare con gli operai come me, nonché una finestra dove tutti possano dire la loro, senza in ogni modo travalicare, perché questo potrebbe fare piacere solo alla stessa FIAT.
5 commenti:
SOLIDARIETA' E MASSIMA ORGANIZZAZIONE NELLA DIFFUSIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA DEI FATTI NEGLI STABILIMENTI FIAT A MODENA, FERRARI, MASERATI, TERIM...
INOLTRE STIAMO PREPARANDO INIZIATIVE SUL TERRITORIO IN TUTTA L'EMILIA-ROMAGNA PER LA VOSTRA REINTEGRAZIONE...
TENETE DURO: CHI LA DURA LA VINCE
FRANCESCO OPERAIO FIAT MODENA
Solidarietà e un invito a partecipare al neonato forum UGEMI:
Forum UGEMI
Fate circolare il link:
http://ugemi-ita.forumotion.com/
Alex
Esprimo a nome del Coordinamento
SdL di Chieti tutta la nostra solidarietà.
Ci impegneremo a diffondere e far conoscere questa vergognosa e discriminatoria vicenda all'interno dello stabilimento Sevel spa di Atessa.
Giordano S.
Lavoro alla Fiat di mirafiori e capisco quanto sia dura fare il delegato sindacale onestamente come ai fatto,questo avviene anche grazie ad organizzazioni sindacali troppo compiacenti,per non dire altro!Vedrai che alla fine di questa brutta vicenda tornerai nel tuo ruolo di R.S.U all'interno della sata di Melfi,metterò a conoscienza i colleghi di mirafiori di come continua ad agire la fiat all'interno dell'azienda.ti saluto Enzo.S.
Viviamo un tempo in cui abbiamo bisogno della determinazione di operai come te, singoli individui che loro malgrado si ritrovano spesso isolati, esposti all arroganza dei padroni.
Che il fiume della solidarietà si trasformi in ribellione e si ingrossi travolgendo i padroni ed il loro sistema!
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